Piazzetta Metafisica


Storia ed origini di un’intuizione geniale.



“Torino che mi ha ispirato tutta la serie dei quadri che ho dipinto dal 1912 al 1915». Queste le parole di Giorgio De Chirico del 1935, pubblicate nell' articolo Quelques perspectives sur mon art, affermando così che Torino, la nostra città, è stata una delle fonti originarie della pittura metafisica.”

L’intuizione di decorare i sette archi della corte interna di Parco Ville Ottolenghi dando vita alla Piazzetta Metafisica, è stata istantanea come tutte le vere intuizioni. L’architettura di quello spazio, l’atmosfera sospesa, gli scorci enigmatici ed il silenzio che impera, hanno fatto apparire ai miei occhi la visione delle opere metafisiche del Maestro ed ho sentito in maniera precisa che sarebbe stata la soluzione decorativa più appropriata.

Nella pittura metafisica predomina l'immobilità più assoluta ed una evidente carica di suggestione, ricca di atmosfere magiche ed enigmatiche, dove si “vede“ il silenzio più assoluto.

Ed è proprio l'aspetto del silenzio che più mi ha condizionato nel progettare l'apparato decorativo per questo spazio.
Perché nell'immaginare di arricchire pittoricamente quelle superfici, ho desiderato da subito che l'intervento decorativo amplificasse appunto la quiete ed il silenzio in cui è immerso quello spazio insieme all'intero complesso abitativo.

Non restava che trovare il modo di riportare le suggestioni di quelle opere sulle superfici interessate. Una riproposizione fedele in stile “falso d’autore” non sarebbe stata adeguata poiché i colori importanti dello stile metafisico avrebbero spostato l’equilibrio di quello spazio ed avrebbero creato una macchia cromatica disarmonica e forzata per tutto l’intero complesso del Parco e delle Ville. La soluzione mi è arrivata da un altro grande artista, mentre ricercavo le opere più diverse di De Chirico nel web, sono inciampato in un’opera di Morandi che mi ha dato la chiave interpretativa.

Piazzetta Metafisica


”E quindi ecco infine la riproposizione di sette opere del Maestro in una chiave di lettura semplificata ed in “negativo” a due colori, che mi ha permesso restituire quelle suggestioni in uno stile che racchiude nel suo intimo concetti e sentimenti in linea con il progetto Parco Ville Ottolenghi quali la sobrietà ed il silenzio, oltre che accostarsi coerentemente all'atmosfera ed all'estetica dello spazio interessato.

Ho fatto delle scelte di rivisitazione in parte dettate dalle proporzioni delle opere in relazione a quelle delle superfici ed in parte intenzionali quali quella di escludere le eventuali figure umane presenti nell’originale al fine di far diventare gli spettatori della piazzetta gli unici soggetti umani vivi e presenti nelle scene. Sono molto soddisfatto e grato per l’occasione che mi è stata data di rendere omaggio alla città di Torino ed a Giorgio De Chirico, riuscendo a tirare fuori da uno spazio difficile ed inizialmente “minore”, tutto il suo potenziale nascosto impreziosendolo e trasformandolo per arrivare a farlo diventare uno dei fiori all’occhiello di questo grande progetto che è il Parco Ville Ottolenghi.”
MANA - Filippo Manassero

Piazzetta Metafisica
Filippo Manassero
Piazzetta Metafisica

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